Il 30 marzo 2025, come ogni anno, il mondo si unirà per celebrare l’ International Day of Zero Waste, un’iniziativa promossa dall’ONU volta a spronare governi, imprese e individui a ridurre la produzione di scarti e a promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili. Quest’anno, l’attenzione si concentra per la prima volta sul tema “Verso Rifiuti Zero nella moda e nel settore tessile”, evidenziando l’impatto ambientale e sociale di questa industria e proponendo soluzioni eco-compatibili.
L’emergenza rifiuti e il ruolo critico dell’industria tessile
Secondo i dati delle Nazioni Unite, l’attuale crisi globale dei rifiuti sta compromettendo il clima, gli ecosistemi e la salute umana. Ogni anno, vengono generate tra le 2,1 e le 2,3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani, e si prevede che questa cifra possa raggiungere i 3,8 miliardi di tonnellate entro il 2050 se non si interviene. L’industria tessile emerge come uno dei principali responsabili di questa situazione: ogni anno produce 92 milioni di tonnellate di rifiuti, con capi d’abbigliamento che spesso finiscono per essere gettati dopo solo sette-dieci utilizzi. Inoltre, il settore contribuisce in modo significativo all’inquinamento da microplastiche, con l’11% dei rifiuti plastici derivante da tessuti e indumenti.
Sfide e soluzioni per un’industria della moda sostenibile
L’attuale modello economico dell’industria tessile, basato sulla produzione eccessiva e sul consumo rapido, ha un impatto devastante. La produzione di fibre tessili richiede un consumo enorme di risorse: ogni anno vengono utilizzati 215 trilioni di litri d’acqua (l’equivalente di 86 milioni di piscine olimpioniche) e il settore è responsabile del 2-8% delle emissioni globali di gas serra. Nonostante i progressi compiuti in termini di sostenibilità, meno dell’1% delle fibre tessili viene riciclato per la produzione di nuovi tessuti. Per contrastare queste cifre allarmanti, è necessario adottare un approccio circolare, incoraggiando il riutilizzo, il riciclaggio e la creazione di capi più duraturi e sostenibili.
L’Italia in prima linea: eventi, pulizie ambientali e iniziative locali
L’associazione Zero Waste Italy, da anni impegnata nella promozione di politiche Rifiuti Zero, coordina la mobilitazione in tutto il Paese con un ricco programma di eventi, incontri pubblici, attività di pulizia ambientale e webinar tematici. Numerose città, enti locali, scuole e imprese hanno aderito alla campagna per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della riduzione degli sprechi e sulla necessità di una transizione verso modelli di economia circolare.
“La moda è uno dei settori più inquinanti e con l’impatto sociale più complesso. È tempo di ripensare il nostro rapporto con l’abbigliamento e di adottare un approccio circolare, che metta al centro la qualità, il riutilizzo e la sostenibilità”, ha dichiarato Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy.
Un invito all’azione collettiva
La Giornata Internazionale Rifiuti Zero 2025 rappresenta un’occasione per riflettere su come ciascuno di noi possa contribuire a ridurre la produzione di rifiuti, in particolare nel settore della moda e del tessile. Governi, aziende e cittadini hanno un ruolo cruciale:
- I governi possono incentivare modelli di business circolari e regolamentare l’uso di materiali inquinanti.
- Le aziende possono creare capi più duraturi, ridurre i volumi di produzione e aderire a sistemi di responsabilità estesa del produttore.
- I cittadini possono fare scelte consapevoli, acquistando meno e meglio, privilegiando capi di qualità e praticando il riutilizzo.
Con l’impegno di tutti, possiamo trasformare la crisi dei rifiuti in un’opportunità per un futuro più sostenibile.
Qui le iniziative in Italia.