Natale, Capodanno, l’Epifania, le feste sono alle porte. Tra dicembre e gennaio ci saranno come tradizione pranzi, cene, regali e speriamo anche viaggi.
Non stupisce infatti, che il mese di dicembre sia quello che registra i consumi energetici più elevati, complici anche le giornate corte e le prime ondata di freddo che costringono le persone a rimanere più tempo in casa. In particolare, secondo uno studio tedesco, per il riscaldamento e per il consumo di elettricità, in Germania, le famiglie, proprio il giorno di Natale, consumano un quarto di elettricità in più rispetto ad una normale giornata invernale.
Cosa dire, invece, degli addobbi luminosi? Tutti amano decorare casa durante le festività: un recente studio tedesco ha valutato che quest’anno circa 19,5 miliardi di lucine illumineranno le case durante l’Avvento. Il consumo di elettricità previsto ammonta a 623 milioni di kilowattora – che corrisponde al consumo annuale di una città di medie dimensioni con 208.000 famiglie. In Alto Adige, i consumi pro-capite non saranno di molto inferiori, pertanto è importante che si faccia anche da noi una riflessione su questo tema. Le lampadine a led – ad esempio – consumano l’80% di energia in meno rispetto alle vecchie luci ad incandescenza e durano 30 volte di più, e nella maggior parte dei casi vale la pena di sostituirle a quelle vecchie, anche se funzionanti.
Sul fronte del cibo quello che sta per arrivare, rischia di essere un Natale decisamente costoso condizionato dagli aumenti di energia, materie prime e trasporti che stanno facendo lievitare i prezzi al dettaglio di molti prodotti e non solo di quelli alimentari. Anche qui si possono adottare comportamenti responsabili privilegiando sulle nostre tavole prodotti di “prossimità”, a filiera corta, di piccoli produttori e le eccellenze locali. Iniziamo anche a ridurre il consumo di carne e derivati, limitandolo a una o due porzioni a settimana e attenzione anche al pesce. Il periodo delle feste è quello in cui si consumano più prodotti ittici e anche qui scegliamo il pesce fresco locale e stagionale che viene offerto dalla piccola pesca artigianale e non arrivato in aereo dall’altra parte del mondo
A prescindere da gusti o tradizioni un tema da tener presente in queste feste è quello relativo allo spreco alimentare che ha gravi conseguenze sia dal punto di vista economico, sia da quello ambientale. Ulteriore conferma arriva da uno studio effettuato dal Politecnico di Zurigo, secondo il quale il maggiore inquinamento ambientale in termini di risorse ed emissioni per il trasporto, la trasformazione, lo stoccaggio, l’imballaggio e la preparazione è dovuto a perdite alimentari evitabili. Infatti, quelle generate da cattiva gestione delle economie domestiche e della ristorazione rappresentano ben il 52% di quelle totali, mentre solo il 27% è riconducibile all’industria di trasformazione e l’8% al commercio.
Ogni anno, a Natale, viene prodotta un’enorme quantità di rifiuti di imballaggio. Si stima che siano il 20-30% in più rispetto al resto dell’anno. Ma esistono alternative sostenibili: ad esempio, si possono avvolgere i regali in vecchi giornali. Questi possono essere dipinti o decorati. Sono adatti anche sacchetti, scatole o persino barattoli di marmellata o vasi a vite di ogni forma e dimensione. Non deve essere sempre qualcosa di materiale. Il tempo trascorso insieme è spesso il regalo più prezioso. Allora perché non regalare una gita in slitta o una deliziosa cena insieme?
Altri sperano che questo potrà essere il periodo giusto per cambiare aria. Che si vada in montagna a pochi km da casa o in una città d’arte, andare in vacanza comporta delle scelte che possono incidere sulla nostra impronta di carbonio. Un buon suggerimento è quello di privilegiare spostamenti poco inquinanti e scegliere strutture ricettive ad alto tasso di sostenibilità. Per essere sicuri di fare la scelta giusta affidarsi ad alberghi certificati ClimaHotel oppure B&B, o garni certificati CasaClima Welcome.
Riflettere su questi temi anche a Natale forse ci potrà aiutare a fare scelte più consapevoli senza per questo rovinare lo spirito natalizio.