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Clima

Un anno di estremi climatici

22.01.2025

Le immagini che hanno fatto il giro del mondo sono state terribili: migliaia di case, auto e alberi erano in fiamme a Los Angeles. Innumerevoli persone sono dovute fuggire dalle fiamme. Migliaia di persone hanno perso le loro case a causa dei devastanti incendi. Molte aree sembrano essere state colpite da una bomba.

I forti venti e la prolungata siccità hanno alimentato il disastro degli incendi nella California meridionale. Gli incendi boschivi non sono nulla di insoliti in California, ma un tale livello di distruzione non si era mai visto prima. L’ex (il 20 gennaio c’è stato l’insediamento di Trump) Presidente degli Stati Uniti Joe Biden parla degli “incendi più devastanti” della storia californiana. Secondo gli esperti, questi sono gli ultimi estremi climatici, che probabilmente peggioreranno ulteriormente.

Superata la soglia di 1,5 gradi

Uno sviluppo spaventoso se si considerano anche gli ultimi dati del servizio europeo per il cambiamento climatico Copernicus: secondo questi dati, il 2024 è stato l’anno più caldo da quando sono iniziate le registrazioni meteorologiche, cioè dal 1850, il che significa che il riscaldamento globale ha già superato, almeno temporaneamente, l’obiettivo di 1,5 gradi stabilito nell’Accordo di Parigi. L’adesione politica a questo obiettivo sembra quindi sempre più illusoria.

Secondo il Copernicus Climate Change Service, queste alte temperature, combinate con livelli record di umidità nell’atmosfera nel 2024, hanno portato a ondate di calore e forti piogge senza precedenti. Milioni di persone sono state colpite.

Nuovi valori record

La causa principale delle alte temperature è rappresentata dai gas serra prodotti dall’uomo. La concentrazione globale di anidride carbonica nell’atmosfera è aumentata di circa il 50% dall’inizio dell’industrializzazione e lo scorso anno ha raggiunto nuovi livelli record. Dopo il vapore acqueo, l’anidride carbonica è il più importante gas serra. Secondo l’Agenzia federale tedesca per l’ambiente, l’anidride carbonica rappresenta la quota maggiore dei gas serra prodotti dall’uomo, circa il 64%. Ciò è dovuto alla combustione di combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale. Il metano è al secondo posto con il 19%, seguito dal protossido di azoto con poco meno del 6%, che proviene principalmente dall’agricoltura. Il restante 11% è rappresentato dai gas serra alogenati, come i refrigeranti e i propellenti.

Secondo Copernicus, un altro fattore di riscaldamento è stato il fenomeno climatico El Niño, che ha raggiunto il picco nel dicembre 2023 e ha influenzato le temperature anche nella prima metà del 2024. Ogni pochi anni, il fenomeno climatico El Niño sconvolge il tempo nella regione del Pacifico e in tutto il mondo. Questo fenomeno va da siccità, periodi di siccità e incendi a inondazioni e frane. Un recente studio pubblicato sulla rivista “Nature” conclude che gli eventi El Niño stanno diventando più intensi e più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

Oceani sotto pressione

Il riscaldamento globale sta modificando sempre più il ciclo globale dell’acqua, come mostra l’ultima edizione dell’annuale “Global Water Monitor”. Secondo il rapporto, l’aumento della temperatura superficiale delle acque sta intensificando i cicloni tropicali e i periodi di siccità. Inoltre, il gas serra CO2 sta rendendo gli oceani sempre più acidi. Ciò significa che il loro valore di pH si sta abbassando. Questo è un grave problema. Alcuni animali marini, come i coralli, le cozze e i ricci di mare, fanno più fatica a costruire i loro gusci in acque più acide. Un terzo della popolazione mondiale di coralli è già stato distrutto.

Anche le correnti oceaniche stanno cambiando a causa del riscaldamento globale. Secondo l’organizzazione ambientalista “Greenpeace”, l’acqua calda subtropicale raggiunge l’Artico tutto l’anno. Di conseguenza, i ghiacciai si stanno sciogliendo più rapidamente.

Entro il 2025, i ricercatori prevedono che regioni come il Sudafrica e l’Asia centrale dovranno affrontare periodi di siccità più intensi, mentre parti dell’Europa e dell’Asia saranno più a rischio di inondazioni. Ciò rende ancora più importante prepararsi e adattarsi ai gravi eventi meteorologici estremi. Ciò include, ad esempio, il rafforzamento delle difese contro le inondazioni, la produzione di alimenti più resistenti alla siccità e la creazione di migliori sistemi di allerta precoce.

KH

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