Il cambio di rotta è possibile ma molto dipende dalla ferrovia. 150 anni fa, la ferrovia è stata costruita perché non c’erano automobili. Oggi ridiamo centralità al trasporto ferroviario perché ci sono troppe auto e la ferrovia riesce a trasportare grandi quantità di passeggeri. La ferrovia è la spina dorsale del trasporto pubblico e per noi è la chiave per una mobilità sostenibile e per generare veri benefici ambientali. Utilizzare più treni è il modo più veloce per fare passi avanti. Non c’è da stupirsi che il “#AltoAdigePlan per la mobilità di domani” investe particolarmente nella ferrovia.
La ferrovia verrà potenziata più di ogni altra infrastruttura di mobilità. Il nostro piano prevede un’espansione in tre fasi: L’elettrificazione della ferrovia della Val Venosta sarà completata entro il 2026 portando ai viaggiatori un enorme vantaggio. La variante della Val di Riga collega direttamente la Val Pusteria con l’asse del Brennero e quindi permette di risparmiare tempo senza deviazioni: si potrà arrivare da est a Ovest! Nel 2032 inizia un nuovo capitolo nella storia della ferrovia e della mobilità sostenibile in Alto Adige. È l’anno in cui è prevista l’apertura della Galleria di Base del Brennero (BBT), il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo.
Questo progetto del secolo non può che rivoluzionare la mobilità. Grazie a tempi di percorrenza più brevi, gli spostamenti e il trasporto di merci tra Monaco e Verona, così come tra l’Alto Adige e l’Europa, miglioreranno notevolmente. Ci aspettiamo un’impennata del traffico ferroviario a lunga percorrenza. Anche i pendolari e i passeggeri dei servizi locali avranno enormi benefici – con le nuove opere le linee esistenti potranno essere utilizzate per il traffico regionale. Sono previsti altri investimenti sulle linee locali fino al 2035. Migliorerà la velocità e la frequenza sulla Merano-Bolzano e sulla linea della Val Pusteria. L’obiettivo è poter viaggiare grazie ad un’offerta ampia e capillare in tutta la provincia servita con cadenza di 30 minuti.
Il potenziale della ferrovia è quindi tutt’altro che esaurito. Ulteriori collegamenti sono in fase di progettazione, ad esempio nelle Valli di Tures e Valle Aurina. Il progetto Terra Raetica dimostra che non conosciamo confini quando si tratta di sostenibilità. Al nostro fianco c’è la Lombardia, il Tirolo e il Cantone dei Grigioni. La nostra visione comune: la ferrovia dovrà avere un ruolo importante nel triangolo di confine. I possibili percorsi sono già stati studiati per verificarne la fattibilità. Finché non sarà costruito un nodo ferroviario, il trasporto pubblico nel triangolo di confine sarà potenziato con gli autobus.
Ciò che investiamo nella ferrovia porterà i suoi frutti. Per l’anno 2035 ci aspettiamo 134.000 passeggeri. E questa spinta, che non è meno di una triplicazione, la avremo grazie al potenziamento dei servizi ferroviari. Intervalli più brevi, maggiore capacità, nuove tratte, stazioni moderne e, soprattutto, maggiore velocità renderanno il viaggio in treno sempre più attraente. Ogni secondo treno potrebbe essere un treno veloce, che, ad esempio, impiegherebbe solo 26 minuti. Per noi è molto importante far sì che l’autobus e il treno diventeranno la prima scelta.
Ulteriori informazioni del Piano provinciale per una mobilità sostenibile trovate QUI
Testo: Depliant "L’ Alto Adige in movimento - Il nostro piano per la mobilità di domani