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Piano Clima Alto Adige 2040

Le proposte del Consiglio dei cittadini e delle cittadine per il clima e dello Stakeholder Forum per il Clima

05.12.2024

Delegazioni dei due organi hanno presentato nella Sala sedute i risultati dei propri lavori, precedute dalle relazioni di esperti in ambito climatico.

Si è svolta questa mattina nella Sala sedute del Consiglio provinciale l’audizione (prevista dalla mozione 32/24 Gruppo verde) del Consiglio dei cittadini e delle cittadine per il clima e dello Stakeholder Forum per il Clima.

Accogliendo i componenti e le componenti dei due organi, alla presenza di diversi consiglieri e consigliere, il presidente del Consiglio Arnold Schuler ha fatto riferimento Piano per il clima Alto Adige 2040, adottato dalla Giunta provinciale nel luglio 2023 e attualmente in fase di attuazione. Oltre alle varie misure di cui sono responsabili i dipartimenti provinciali competenti e che vengono portate avanti, il Piano prevede anche la convocazione di un Consiglio dei cittadini per il clima e di un Forum degli stakeholder sul clima. “Questi organi si sono riuniti cinque volte tra gennaio e giugno 2024 per verificare la completezza del Piano per il clima e per elaborare nuovi obiettivi e proposte per una politica climatica lungimirante da presentare alla Giunta”, così il presidente: “Oggi ci presentano i risultati dei loro lavori”.

Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha evidenziato che l’audizione “è un momento importante di coinvolgimento dell’aula nel dibattito avvenuto nel Consiglio dei cittadini e nello Stakeholder Forum”. Il Piano Clima è inserito nella strategia di sostenibilità della Provincia, e non si decide a porte chiuse: è importante raggiungere la popolazione e anche ricorrere alle sue conoscenze. “Per questo il Piano è continuamente accompagnato da momenti di confronto con i cittadini, che sono coloro che porteranno il cambiamento sulle proprie spalle, confrontandosi con le relative sfide”.  Lo Stakeholder Forum rappresenta una piattaforma che permette di affrontare eventuali conflitti: “Una politica del clima intelligente è vicina all’economia”. A livello globale, purtroppo, non si è a buon punto: importante è trasmettere un chiaro messaggio che alimenti la motivazione: “La qualità di vita è importante, ma dobbiamo cambiare”.

È intervenuto poi Georg Kaser, professore emerito di ricerca sul clima e la criosfera presso l’Università di Innsbruck, membro del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, già co-presidente del Comitato consultivo scientifico del Consiglio austriaco per il clima e attualmente impegnato nella preparazione del secondo rapporto austriaco sul clima, riferendo dei cambiamenti climatici a livello globale. Evidenziando che la crisi climatica è innegabile, ha fatto riferimento al budget di CO2 disponibile per restare nella soglia dei +1,5o di temperatura, che si sta esaurendo; se si continua così, la quota di 1,5o sarà superata già nel 2035, e questo è molto pericoloso. Kaser ha illustrato poi le variazioni di temperatura sulla superficie terrestre, che rileva un’impennata tra il 1850 e il 2020. L’energia in eccesso viene in parte assorbita dagli oceani, ma questo comporta l’innalzamento dei livelli del mare, cui contribuisce anche lo scioglimento dei ghiacciai. In base ai modelli esistenti, gli esperti hanno calcolato gli esiti di diversi percorsi socio-economici: se si prosegue come ora, nel 2100 le emissioni saranno triplicate; ci si trova su un percorso di poco inferiore, che porterebbe al raddoppio delle emissioni. Sono i giovani che subiranno le conseguenze dei cambiamenti dovuti agli innalzamenti di temperatura: “Vivranno in un altro mondo”; pertanto è opportuno scegliere uno dei percorsi socio-economici più vantaggiosi. Le recenti inondazioni verificatesi in Europa sono un segnale di questi cambiamenti; questo non esclude anche un aumento della siccità in varie parti del mondo. Alcuni cambiamenti climatici sono inarrestabili e alcuni limiti di adattamento sono già stati raggiunti; ci sono misure e strumenti per ridurre il gas serra, sviluppati sulla base degli obiettivi di Parigi, ma vanno introdotte in maniera massiccia e rapidamente, e questo è possibile solo coinvolgendo società, governi e privati, tramite processi partecipativi.

Steffi Misconel e Wolfram Sparber dell’Istituto Energie rinnovabili di i Eurac Research hanno quindi riferito del progresso del monitoraggio del Piano climatico Alto Adige (www.eurac.edu/it/data-in-action/monitoraggio-del-piano-clima-alto-adige) e delle emissioni di CO2 da combustibili fossili, offrendo una panoramica dei rischi climatici – 36 quelli identificati – ed evidenziando un aumento delle emissioni totali – comprese quelle da trasporti e riscaldamento – del 9% dal 2019 al 2022. Hanno citato tra l’altro l’assenza di un chiaro trend di riduzione del consumo di gas naturale, ma anche il 7% di nuove immatricolazioni costituito da auto elettriche, l’espansione dei punti di ricarica Neogy e delle sottostazioni di teleriscaldamento, la diminuzione del 7% delle emissioni totali nel settore industriale e l’aumento del 51% della potenza installata degli impianti fotovoltaici. La mobilità elettrica va nella direzione giusta, ma va ampliata la rete di ricarica. Il fabbisogno energetico della provincia, hanno chiarito, potrebbe essere coperto dall’idroelettrico.

Il Consiglio dei cittadini e delle cittadine per il clima è accompagnato da un Consiglio di esperti, composto da rappresentanti di Eurac research, UniBZ e Green Mobility Südtirol – Alto Adige, STA SPA: Elisabeth Gsottbauer e Marc Zebisch  della rete “Alleanza per la sostenibilità” hanno spiegato i relativi compiti di introduzione ai temi, elaborazione di un quaderno di lavoro con materiali e supporto scientifico. Tramite documenti, grafici e quesiti, il comitato ha fornito al Consiglio input tecnici su cui lavorare. L’atmosfera di lavoro, è stato testimoniato, è stata molto motivante; non si è imposta una direzione ai lavori, ma cittadini e stakeholder hanno elaborato autonomamente soluzioni. I passi compiuti nell’ambito del processo partecipativo sono stati illustrati dall’’incaricato speciale “sostenibilità” della provincia Klaus Egger, anche con un occhio alle prospettive future. In tutto, ha riferito, sono state presentate 600 proposte.

LE PROPOSTE

È toccato quindi ai e alle portavoce del Consiglio dei cittadini e delle cittadine per il clima, presentare le proprie relazioni, nate dal confronto sui temi energia, abitare, alimentazione e uso del suolo, consumo e produzione, mobilità. Tra i vari suggerimenti avanzati dal Consiglio, e illustrati da Fabian Pirgstaller, Katharina Longariva, Michael Unterhofer, Christa Ladurner, Judith Seeber, Kilian Kier ed Emanuela Passerini, quelli di offrire ai cittadini la possibilità di misurare i propri consumi energetici in tempo reale, sburocratizzare la creazione di comunità energetiche, sensibilizzare contro lo spreco alimentare, promuovere metodi di coltivazione a basso impatto, intervenire sui consumi nel turismo, ristrutturare invece che costruire. Un invito è stato fatto a intervenire sulle cause strutturali dell’impronta di carbonio senza scaricare le responsabilità sui cittadini e a dismettere il sistema a idrogeno, evitando il “green washing” che fa perdere fiducia nella politica e indebolisce la democrazia.
I e le rappresentanti dello Stakeholder Forum per il Clima Thomas Egger, Valentin Mair, Irene Gillio Meina, Silke Raffeiner, David Hofmann, Linda Schwarz, Martin Stampfer, Christa Ladurner e Roland Plank, rappresentanti di sindacati e organizzazioni attive negli ambiti cultura, sociale, ambiente ed economica, hanno invitato invece, tra l’altro, a sostituire gli 80.000 impianti di riscaldamento a combustibili fossili entro il 2040 promuovendo il fotovoltaico nell’ambito di una transizione energetica socialmente equa e quindi con incentivi, promuovere flessibilità sulle tariffe di elettricità e gas, promuovere una nuova cultura alimentare partendo dalle mense scolastiche e aziendali e limitare il consumo di suolo, sostenere un turismo a basso consumo di risorse, promuovere un’industria efficiente a livello energetico e con nuovi modelli di mobilità dei dipendenti, una mobilità sostenibile senza discriminazioni, incentivi per le ristrutturazioni ai sensi dell’equità sociale. Hanno invitato infine a trasformare le misure in una legge sul clima.

Dopo che il presidente Kompatscher ha ringraziato tutti coloro che avevano contribuito al processo partecipativo, ha preso la parola l’assessore all’Ambiente e Protezione del clima Peter Brunner, che ha riferito di aver a volte partecipato agli incontri e sottolineato impegno ed entusiasmo dei partecipanti, complimentandosi per i compromessi trovati: si parlerà di un’eventuale istituzionalizzazione dei processi partecipativi. Ha poi spiegato come si svolgerà a terza fase del processo, quella della valutazione e del processo decisionale politico: “I dipartimenti provinciali esamineranno quali proposte sono già tecnicamente e giuridicamente possibili, quali non sembrano avere senso e perché, e per quali devono prima essere creati i prerequisiti”. La conferenza dei direttori presenterà i risultati alla Giunta, che elaborerà una delibera presentandola anche in Consiglio I risultati di questa revisione sono attesi per la fine dell’anno e costituiranno la base per tutte le decisioni successive. Brunner ha apprezzato anche le critiche e accolto l’invito a un cambiamento socialmente equo, confermando che la Giunta sta già lavorando su tanti temi.

Di seguito, è stato lasciato spazio alle domande di consigliere e consiglieri:
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha ringraziato per il lavoro svolto e apprezzato la partecipazione attiva dei cittadini: ha ottenuto informazioni utili, i temi saranno discussi in Consiglio; Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha apprezzato lo svolgimento del primo Consiglio dei cittadini per il clima: “È bello vedere un processo partecipativo applicato”, e chiesto qual è la prima cosa che farebbero per cambiare rotta; Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato che grandi economie come Cina e USA non si occupano dei temi climatici; Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha detto di essere contrario alla “isteria climatica”, evidenziando però di applicare già quanto richiesto nella sua attività di agricoltore e di essere a favore dello stop agli impianti di risalita e al numero di posti letto, ha chiesto poi informazioni sulle emissioni di CO2; Waltraud Deeg (SVP) ha fatto riferimento all’utilizzo di tecnologie per ridurre le emissioni di CO2, chiedendo ai rappresentanti se se ne sono occupati. In risposta, esperti e rappresentanti chiarito che effettivamente l’elezione di Trump non promette nulla di buono in merito alla tutela del clima, aggiungendo che però in Cina metà delle auto vendute sono elettriche, e vi si produce e utilizza energia rinnovabile. Le energie rinnovabili sono più economiche e garantiscono posti di lavoro, quindi probabilmente Trump non arresterà questo sviluppo. In quanto alla mobilità, è possibile prendere misure come l’ampliamento della struttura ferroviaria. Gli impianti di riscaldamento a carburanti fossili sono un problema, così come costringere le persone a cambiare: su questo bisogna concentrarsi, vanno messi a disposizione contributi per le ristrutturazioni. Vero è che la concentrazione di CO2 nell’atmosfera è molto bassa, ma si tratta di un gas molto efficiente. Gli effetti di un intervento sull’alimentazione, stando l’altissimo numero di pasti quotidiani, sono enormi. Ci sono nuove tecniche per la cattura della CO2, ma non ancora applicabili su larga scala; finora non hanno applicazione in Alto Adige. È necessaria una sensibilizzazione delle persone.

La seduta è stata chiusa dal presidente Schuler ringraziando tutti gli intervenuti e i gruppi di lavoro e augurando successo nell’attuazione delle tante misure presentate.

Soddisfazione è stata espressa dal Gruppo verde, autore della mozione da cui è nata l’audizione: “Siamo molto contenti che il primo Consiglio provinciale dei cittadini sia stato dedicato al clima, con proposte coraggiose che danno una spinta anche a chi si impegna in quest’ambito, nonché al consiglio provinciale cui compete l’attuazione”.

 

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MC

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