Il cibo viene prodotto con un grande utilizzo di materie prime, trasportato per chilometri, congelato e trasformato in pasti. Complessivamente, il cibo (esclusi i rifiuti alimentari) contribuisce a circa 2,1 tonnellate di emissioni rilevanti per il clima per persona all’anno. Se invece valutiamo nel complesso l’inquinamento ambientale, il settore alimentare è responsabile di circa il 30% di quello prodotto dai consumi privati. Oltre all’inquinamento dell’aria e dell’acqua attraverso la contaminazione con nitrati, fosfati, metano, protossido di azoto, pesticidi e metalli pesanti giocano un ruolo importante anche il consumo di risorse nell’agricoltura.
E il cibo? Per avere dei comportamenti alimentari sostenibili non è obbligatorio acquistare solo alimenti con la targhetta bio o diventare improvvisamente vegani ma conta avere le giuste informazioni su quello che mangiamo e che impatto essi producono nei diversi passaggi della loro filiera produttiva.
Rifiuti alimentari
Le emissioni di gas a serra che potrebbero essere immediatamente eliminate sono quelle relative ai cibi sprecati. Molti prodotti non arrivano nemmeno sul mercato a causa di un eccesso di offerta o di piccoli difetti.
Soprattutto oggi, in tempi di enormi aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari, un consumo alimentare attento e consapevole dovrebbe essere ancora più nel nostro interesse.
Le scorte ben pianificate, la corretta conservazione, l’uso creativo degli avanzi in cucina e l’acquisto di confezioni di piccole dimensioni contribuiscono in modo significativo a ridurre gli sprechi alimentari nella vita di tutti i giorni.
Nei Paesi industrializzati si butta via molto cibo, soprattutto nelle case private. Gli europei e i nordamericani buttano via tra i 95 e i 115 chilogrammi di cibo all’anno, soprattutto frutta e verdura, anche se la maggior parte è ancora commestibile.
Uno dei motivi è l’errata interpretazione del termine minimo di conservazione. Spesso viene equiparata alla data di scadenza, che indica la fine del periodo di conservazione di un alimento. Il consumatore presume erroneamente che il prodotto non sia più commestibile e che debba quindi essere gettato via.
KH/cg