I mini impianti fotovoltaici stanno diventando sempre più popolari. Nessuna sorpresa, dopotutto i prezzi dell’energia fluttuano notevolmente e l’elettricità è diventata decisamente più costosa. Perché, quindi, non produrre la propria elettricità e ridurre i costi? I mini impianti solari possono essere una soluzione. Non sono solo economici da acquistare, ma possono anche essere installati in spazi minimi e, se utilizzati in modo mirato, si ripagano spesso in pochi anni.
Vi mostriamo cosa possono fare attualmente i mini impianti fotovoltaici e a cosa dovreste prestare attenzione al momento dell’acquisto.
Cosa c’è dietro?
Con un mini impianto fotovoltaico, inquilini, proprietari di case o appartamenti possono produrre la propria energia solare e consumarla direttamente in casa. Sono spesso chiamati anche impianti solari “Plug & Play”, dispositivi solari a spina o centrali elettriche da balcone.
Secondo il Centro Tutela Consumatori Alto Adige, i mini impianti fotovoltaici sono strutturati, in linea di principio, come un impianto fotovoltaico tradizionale. Sono costituiti da un modulo fotovoltaico e un mini-inverter, che converte l’energia solare in corrente alternata utilizzabile. Di solito, questi mini impianti fotovoltaici vengono installati sui balconi delle abitazioni e collegati a una presa dedicata.
Tuttavia, è necessaria cautela: solo i cosiddetti “dispositivi Plug & Play” con una potenza massima di 350 Watt possono essere collegati autonomamente alla rete domestica. Ma questo solo se è garantito che la presa sia correttamente integrata nella rete elettrica. Secondo il Centro Tutela Consumatori, è quindi consigliabile contattare preventivamente un elettricista per evitare eventuali sovraccarichi della rete domestica.
Risparmi
Il Centro Tutela Consumatori Alto Adige ha calcolato quanto si può risparmiare sui costi dell’elettricità con un mini impianto fotovoltaico. Con un montaggio verticale su un balcone esposto a sud e senza ombreggiature, un modulo da 350 Watt produce un rendimento elettrico annuo di circa 240-300 kWh. Questo dipende sempre dalla posizione geografica, dall’orientamento e da quanta energia prodotta viene utilizzata immediatamente. Con un prezzo per kWh di 0,19 Euro, ciò comporta un risparmio sui costi annuo tra 46 e 57 Euro.
Un’informazione importante: l’elettricità non utilizzata direttamente viene immessa nella rete elettrica pubblica e per questa non è prevista alcuna remunerazione.
Nessun Permesso
Per l’installazione di un mini impianto fotovoltaico non è richiesto alcun permesso dal Comune, a condizione che si tratti di un impianto con una potenza massima di 800 Watt. Secondo un nuovo decreto, gli impianti fotovoltaici sono considerati “attività edilizia libera” e rientrano nella “manutenzione ordinaria”.
L’articolo 1122-bis del Codice Civile prevede inoltre che i singoli proprietari possano installare impianti fotovoltaici sui propri balconi, senza il consenso dell’assemblea condominiale. Si raccomanda, tuttavia, di informare gli altri proprietari dell’intenzione, al fine di garantire una pacifica convivenza.
Il Centro Tutela Consumatori Alto Adige sottolinea inoltre che per ogni nucleo familiare può essere collegato un solo mini impianto fotovoltaico. Inoltre, l’impianto deve essere segnalato al gestore di rete almeno dieci giorni prima della messa in funzione. Quest’ultimo ha quindi cinque giorni lavorativi per apportare eventuali adeguamenti necessari al contatore elettrico. Successivamente si riceverà un codice di identificazione per l’impianto.
Detrazione Fiscale
I proprietari di mini impianti fotovoltaici con residenza principale in Alto Adige possono beneficiare di una detrazione fiscale del 50%. Per una seconda casa la detrazione è del 36%. Le condizioni e le informazioni precise si trovano sul sito web e nella delibera del 4 agosto 2020 (315/2020/R/EEL) dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).
Il pagamento dell’impianto deve avvenire, secondo il Centro Tutela Consumatori Alto Adige, tramite un bonifico speciale “vincolato” (indicazione della causale di pagamento, della legge Art. 16-bis DPR 917-1986, del codice fiscale e partita IVA del venditore e del codice fiscale dell’acquirente). Inoltre, deve essere redatta una dichiarazione sostitutiva.
CC